Annabella Abbondante di Barbara Perna
La verità non è una chimera è il sottotitolo di questo romanzo (edito Giunti), il libro di esordio di Barbara Perna, che vede protagonista Annabella Abbondante: giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Pianveggio, un luogo immaginario in provincia di Lucca.
Una donna molto attenta ai particolari e con una passione sfrenata per i gialli (oltre che per il caffè al pepe) non può non desiderare, inseguire e perseguire la verità dei fatti. Seppur trattasi di fatti relativi ad una indagine che non è esattamente assegnata ai suoi uffici.
E' pur vero che alcune indagini che toccano un territorio e quindi una procura, possono sfiorare più campi, ma è certo che ci vuole fiuto, attenzione, perspicacia (ed un po' di faccia tosta) per addentrarsi in un caso che, tutto sembra, tranne quello che in effetti diventa! Lo so, non aiuto molto con questa frase, ma il mio ruolo (che mi sono autoassegnata) non richiede di svelare tutti i misteri della trama, altrimenti che gusto ci sarebbe a leggere questo libro?!
Facciamo così! Posso dire che alla giudice Abbondante si rivolge per un consiglio una giovane ed avvenente avvocato, Matilde Santangelo, preoccupata per la sparizione del fratello Francesco dalla clinica psichiatrica nella quale era stato ricoverato. Annabella conosce il caso per essere stata lei, nel precedente ufficio, a seguire tutta la procedura di interdizione. Nel mentre, un immobile che deve essere assegnato a seguito di asta fallimentare va, in parte, a fuoco e vengono ritrovati sul luogo resti umani carbonizzati. Partono le indagini della procura, assegnate ad un magistrato poco attento e molto frettoloso, Sergio Massi delle Case, vecchio compagno di scuola di Annabella con il quale, dai tempi, non è proprio in buonissimi rapporti.
"Annabella Abbondante credeva che l'umana comprensione e il buon senso dovessero essere alla base di tutte le sue azioni, come donna e come magistrato. Credeva nei rapporti umani, ci credeva in modo sincero. Per questo non le piaceva atteggiarsi a giudice intransigente e fiscale, soprattutto fuori udienza. Aveva verificato che tenere le distanze e mantenere un rigido formalismo oltre il necessario non era per niente produttivo."
Questa descrizione è, a mio modesto parere, il filo conduttore che anima la nostra protagonista. Così gestisce i rapporti Annabella: che siano quelli con i suoi amici di sempre Nicola, il commissario di polizia, e la giornalista Alice, detta Ginger per via del colore dei capelli, Michele il proprietario del caffè La Palermitana (dove i tentativi di dieta di Annabella vanno a morire!). Quelli con il cancelliere Paolo, per lei Dolly (dalla pecora clonata), o addirittura con la sorella Fortuna, impertinente, molto presente e quasi soffocante nella vita di Annabella.
Partendo da questo presupposto, vedrete come le vicende in cui la giudice Abbondante si ritrova, vengono raccontate in una maniera fluida e scorrevole, arricchite da una vena di umorismo che accompagna tutto il libro, in modo da lenire gli effetti cruenti che il racconto di un crimine può provocare. Si ride di gusto delle disavventure personali di Annabella che, purtroppo per lei, non sono nemmeno poche e ci si diverte ancora di più nei dialoghi con gli amici che, per forza, rimangono coinvolti nella storia. Ad onor del vero Nicola, il miglior amico di Annabella, essendo il commissario di Polizia è già coinvolto in pieno nelle indagini, ma Barbara Perna riesce ad incastrare in modo fine ed intelligente i ruoli dei suoi personaggi cosicché diventano uno la spalla dell'altro.
La scrittrice conosce l'ambiente in cui ha inserito Annabella Abbondante. Barbara Perna infatti è magistrato. Napoletana verace, la sua prima destinazione nel ruolo di giudice, in sezione promiscua, è stata al Tribunale di Lagonegro, dopo passa a Santa Maria Capua a Vetere, dove si occupa di esecuzioni, e nel 2010 arriva in Toscana, in quel di Montepulciano in cui ricopre un ruolo di giudice "tuttofare". Leggo in una intervista che proprio in Toscana ha avuto ispirazione per scrivere del suo personaggio. Attualmente si trova a Roma, giudice nella sezione fallimentare del Tribunale Civile.
Nel leggere questo romanzo non si può non notare come tutto venga raccontato in modo naturale e palese. La Perna ha chiari i meccanismi di indagine, i ruoli che le varie figure coinvolte in questi meccanismi ricoprono, sa bene dosare le informazioni che passa al lettore da una pagina all'altra, senza paura di non essere intesa. Ammirazione è uno dei sentimenti che suscita la giudice Abbondante quando deve affrontare le estenuanti e lunghe udienze a lei assegnate; si sente dalle pagine e dal modo in cui sono scritte che quelle esperienze sono di vita vissuta, di episodi realmente accaduti.
Ho amato molto il rapporto tra Annabella e Paolo, il cancelliere che lei chiama Dolly (perchè ne esiste solo uno, lavoratore indefesso, e dovrebbe essere clonato) e non poteva non essere ispirato ad una persona con la quale la stessa Perna ha avuto modo di collaborare.
Il mix tra finzione e realtà, tra fatti inventati e quelli realmente accaduti rende credibile e vero tutto il romanzo; la storia così come costruita tiene alta l'attenzione di chi legge senza cadere nella prolissità di meccanismi, anche tecnici, in cui è facile ritrovarsi leggendo un giallo puro. Ho trovato i momenti di "respiro" come un invito al relax, ad una lettura "accompagnata" e non pesante. La lettura che preferisco.
Avendo modo di interagire con la scrittrice Barbara Perna, attraverso i social (se non lo fate seguitela su instagram cliccando qui) ho capito quanto lei tenga proprio all'aspetto della scrittura ironica protesa a raccontare la realtà, così come può capitare che sia vissuta tutti i giorni. Trovo che questo suo essere spontanea, gioviale, divertente si concili perfettamente al suo modo di scrivere, al suo modo di costruire una storia come questa "prima" di Annabella Abbondante.
Mi ha regalato un personaggio da seguire ed amare: Annabella è una donna intelligente e semplice, ironica soprattutto con se stessa. Non è una super-eroina, ma una donna che può somigliare a tante, anche a chi legge, soprattutto per la taglia e per le diete perenni che non fanno perdere nemmeno un etto. Non mi resta che aspettare che esca il secondo libro con le nuove storie della giudice Abbondante e del suo gruppo di amici.
Vi lascio qui di seguito la pagina web dedicata al romanzo, così potete anche avere qualche notizia in più ed acquistare la copia del libro.