
Asimmetrie dei giorni pari di Valentina di Ludovico

Ammetto che raccontare questo libro di Valentina Di Ludovico non è cosa semplice. Asimmetrie dei giorni pari è un romanzo che conosco da quando era solo bozza, prima delle revisioni, prima che arrivasse agli editori. E' un testo che ho seguito da vicino, di cui ho parlato a lungo con l'autrice e non solo con lei; i personaggi sono ormai di casa nella mia mente: ho sorriso con loro, mi sono spaventata, ho sperato, mi sono arrabbiata mentre li vedevo muoversi nella storia.
Per scriverne ora devo spogliarmi del ruolo di amica e lettrice privilegiata e assumere quello di "recensore" o "bookblogger" - che dir si voglia - provando a raccontarlo in modo serio, posato, attento.
"Un giorno dispari di solito sa di case sgretolate e sirene spiegate. Sa di catastrofe e perdita. Ma oggi odora di piada. Il mestolo sbatte ritmicamente sulla scodella. L'aria è rigonfia di pulviscoli di farina che arrivano fino alla camera da letto, qualcosa gratta sulla spianatoia e l'accendino sibila scintille a vuoto.
<E' scarico, accidentacci!> impreca Zasa e la sento rovistare fra gli utensili e sbattere i cassetti. <Eccolo!> La fiamma del gas fa un piccolo boato e si accende.
Il gallo canta.
Mi stiracchio e con i polpastrelli cerco Merilda. Il palmo liscia tutto il comodino, sgrano gli occhi.
Non c'è.
La bambolina non c'è...
Il mio sguardo si sposta repentino sul pavimento. Cest è sdraiato e tiene a fatica qualcosa di minuscolo che tenta di mordicchiare."
Ho scelto queste righe perchè racchiudono il cuore del romanzo: la voce narrante che è quella di Marta ci introduce subito al suo mondo diviso tra giorni pari e giorni dispari, in cui la vita assume significati asimmetrici, opposti, carichi di rituali. Nei giorni dispari regnano ansia e catastrofe; in quelli pari, al contrario, sembra possibile respirare, aiutare nonna Zasa, vivere con un pò di serenità.
Marta è una giovane donna segnata dall'abbandono dei genitori e vive con la nonna Zasa in una piccola città di provincia. La sua quotidianità ruota intorno a paure e fragilità che cerca di susperare attraverso rituali rassicuranti. Chi legge entra direttamente nella sua mente: ascolta i pensieri, i dubbi, le paure, le reazioni alle burle ed agli scherzi della nonna, agli incontri ed alle dediche poetiche di Enzo, fino all'incontro con Rachel e così via.
Così facendo la scrittrice riesce a farci vedere in maniera diretta il punto di vista della voce narrante, senza filtri; riesce a farci comprendere come le sue paure possano essere comuni a quelle di altri e come possano essere affrontate. La narrazione in prima persona amplifica l'immedesimazione: Marta non ha filtri e i personaggi che la circondano emergono vivi, tridimensionali, tanto da restare impressi anche al di fuori della pagina.
Se con La vertigine del tutto attraverso l'esperienza di Manuela, la nostra Valentina Di Ludovico aveva affrontato il tema dell'ansia e degli attacchi di panico, qui il quadro si complica: Marta soffre di disturbi ossessivo-compulsivi radicati nel dolore dell'abbandono e nella paura di affrontare se stessa. Nel corso del romanzo, l'autrice porta il lettore oltre: dal tema del distacco a quello della fragilità della maternità, fino ad una riflessione più ampia sulla forza d'animo.
Lo stile della Di Ludovico è ricco di immagini concrete, effettive e chiare che rendono più forte l'impatto con la realtà della protagonista.
Le tematiche relative alla salute mentale trovano spazio in molti libri e molti romanzi, soprattutto negli ultimi tempi, ma una cosa è certa: non tutti possono scriverne. A mio parere questo tipo di argomenti devono essere trattati da chi sa come riconoscerli e da chi sa tracciare un percorso di recupero e di riabilitazione. Per questo, oltre a ciò che ho detto in premessa, seguo molto da vicino le storie, i racconti, le poesie che Valentina Di Ludovico scrive e pubblica.

Infatti Valentina Di Ludovico è tecnico della riabilitazione psichiatrica e svolge il suo ruolo nel settore pubblico. Si dedica da alcuni anni alla scrittura, dapprima con libri dedicati a professionisti della riabilitazione – psichiatri, psicologi, tecnici – e ha collaborato nel 2021 con Giovanni Fioriti Editore per il Manuale di psichiatria perinatale. Nello stesso anno ha pubblicato Comuni-care: il corpo e la cura oltre le parole (Alpes Italia). E' arrivata poi alla narrativa passando attraverso drabble, racconti e poesie che hanno trovato spazio in raccolte pubblicate con case editrici di livello nazionale che hanno ottenuto riconoscimenti importanti.
La sua formazione le permette di affrontare la materia con competenza e sensibilità, traducendo concetti complessi in storie accessibili a tutti.
Spesso mi sono confrontata con la Di Ludovico su questi aspetti e ci troviamo d'accordo sul compito importante che la narrativa può svolgere nell'affrontare queste tematiche. Un saggio o un libro tecnico arriva a pochi, la narrativa e i romanzi arrivano molto più avanti e possono svolgere funzioni importanti come la presa di coscienza, l'analisi del sè e il confronto delle esperienze. Un libro di narrativa sul tema della salute mentale scritto da una professionista della materia, come in questo caso, offre a chi legge non solo una storia, ma un'esperienza di riconoscimento e riflessione.
Sono molto felice di aver incontrato sul mio cammino Valentina Di Ludovico - sia come scrittrice che some persona - perchè ha reso molto più semplice affrontare questo tipo di argomenti e temi, senza timori e paure verso l'altro e cancellando le preclusioni verso chi soffre di queste problematiche.
Consiglio la lettura di Asimmetrie dei giorni pari, edito Bertoni Editore, (giugno 2025) a chi ha voglia di conoscere Marta, Zasa e gli altri protagonisti di questa vicenda, lasciandosi sorprendere da una narrazione che invita a guardare dentro le crepe della fragilità, parlando di dolore, ma anche di coraggio e speranza.
Asimmetrie dei giorni pari è stato protagonista e libro di apertura della Rassegna Letteraria Parole d'Autore di Quid.
E sarà protagonista anche della nuova stagione degli Incontri letterari. Non poteva essere altrimenti!