Ciò che nel silenzio non tace di Martina Merletti

02.08.2021

Un romanzo che nasce da una storia vera, quella di Suor Giuseppina De Muro, madre superiora per molti anni, compresi quelli della seconda guerra mondiale e dell'occupazione nazista, della sezione femminile nel carcere Le Nuove di Torino. Una storia che Martina Merletti scopre durante una visita al carcere, ormai non più utilizzato e diventato museo. Storia di atti eroici, di sfida agli occupanti, di vite di innocenti salvate.

Ancora una volta il Gruppo di Lettura #ioleggoeinaudi mi fa avventurare in una lettura che forse non avrei affrontato.

Martina Merletti intreccia storia vera con personaggi inventati, riuscendo a farci capire meglio le condizioni, i sentimenti, le azioni, del tempo attraverso i pensieri delle diverse protagoniste. 

Non solo storie di donne, ma è attraverso tre donne che il racconto prende vita: Suor Emma, novizia all'epoca dei fatti, che assistette ed aiutò la direttrice, Suor Giuseppina, a salvare i bambini delle donne arrestate dai tedeschi; Teresa, torinese doc, sartina e giovane sposa che suo malgrado deve scappare con il marito Domenico da Torino quando la città viene bombardata; Aila che scopre alla morte della madre Elda, di avere un fratello, nato durante la guerra, ma che la madre (arrestata e deportata) aveva consegnato a Suor Giuseppina per salvargli la vita. Conosciamo queste tre donne in maniera parallela. Entriamo nella storia a piccoli passi, attraverso un flusso di episodi che riguardano la vita di queste tre protagoniste, dei loro legami, del loro passato e del loro presente. 

E' necessario che vengano compiuti questi piccoli passi, anche attraverso salti temporali che ci riportano nel carcere nel '44, a Torino quando è sotto i bombardamenti, a Chivasso dove Teresa ed il marito Domenico si trasferiscono, per poi riportarci al presente di Aila e delle due donne ormai anziane. Vi sono le storie di contorno ed a corollario, soprattutto quella della famiglia di Teresa, del suo rapporto con i figli, Gilberto e Fulvio, del rapporto con se stessa, con la storia ed i suoi ricordi. Vi è la vita di Aila e della sua compagna Giulia e quella, da pensionata, di Suor Emma che diventa un anello di congiunzione, necessario ed inevitabile, tra Aila e Teresa.

Generazioni a confronto, modi di vedere la vita a confronto, modi di affrontare le prove che la vita mette sul proprio cammino a confronto. Ho trovato questo libro delicato. Non si concentra sul tema, molto raccontato in altri libri, dei campi di concentramento e delle deportazioni, ma racconta in maniera puntuale, a mio parere, anche ciò che persone non coinvolte nelle due fazioni in guerra possono aver vissuto, possono aver subito. Racconta l'atto eroico di una donna come Suor Giuseppina De Muro che si impone, a rischio della propria vita, ed agisce in modo sottile contro i nazisti, mettendo in salvo i piccoli delle donne arrestate. Racconta di Teresa che non si interessa alla politica, non vuol sapere notizie, vuole solo vivere lontana dalle complicazioni. Racconta del marito Domenico, uomo che cerca di svolgere il proprio lavoro da ferroviere, anche se le cose che vede lo fanno vivere nel dubbio atroce tra intervenire ed aiutare persone che devono essere nascoste o meno. Parla di tante vite, emozioni, esperienze, che bisogna leggere. E questo è un libro da leggere!

"Il rosso del vino sulla pezza bianca. Guarda la madre, le chiede, posso? La donna le porge il neonato...... la suora avvicina il fazzoletto alle labbra grigie, piccine. E preme. Preme con la delicatezza di ha deciso di dedicarsi al mestiere della cura, con la decisione di chi, suo malgrado, ha dovuto imparare a non esitare. Non guarda la madre, tende l'orecchio." Questo è parte dell'incipit. Delicatamente da via al tema che vuole trattare. Uno sprazzo di luce, forse, nel gran marasma della bruttezza.

Mi accorgo che della trama ho detto poco. E' chiaro che nel raccontare di queste tre donne e delle loro vite, la Merletti voglia parlare di un bambino che le unisce. Lo scopo è quello di invitarvi a leggere questo libro. Solo così potrete capire "cosa il silenzio non può tacere".


#ioleggoeinaudi, Il gruppo di lettura a cui partecipo da ormai più di un anno, ha dato l'opportunità di incontrare, in una diretta dedicata, la scrittrice. Abbiamo potuto così capire quanto sia preparata e quanto studio ci sia stato dietro la scrittura di questo libro. Un lavoro durato almeno quattro anni, che è stato più volte rivisto, che ha volutamente girato intorno a fatti realmente accaduti, raccontandoli attraverso personaggi inventati.  

Martina Merletti è nata nel 1992. Laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie, diplomata alla scuola Holden, dal 2020 fa parte della redazione di "Raccontiamo la storia, raccontiamola tutta". È co-autrice del volume Narrare. Viaggi nell'epica e nel teatro del progetto antologico per la scuola secondaria superiore La seconda luna, edita da Zanichelli. Nel 2018, per la scuola Holden, ha ideato e tenuto il corso di scrittura "Raccogliere la realtà". Ciò che nel silenzio non tace è il suo primo romanzo.

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