Emersione di Benedetta Palmieri

14.03.2022

"Invece, vorrei anch'io la primavera. Adesso, la vorrei. La vorrei davvero. Essere la primavera."

Se cercate una recensione canonica di questo libro, non è questo il luogo in cui la troverete. Sì, perchè di questa lettura non riesco a tirare le somme come dovrei, come prevede un blog di recensioni. Penso e presumo che questo accada perchè le sensazioni che mi ha lasciato Emersione di Benedetta Palmieri sono profonde, contrastanti, mutevoli. Mai negative. 

L'ho letto la prima volta per arrivare preparata all'incontro con la scrittrice per il gdl books'n roll organizzato dalla meravigliosa amica che risponde al nome Claudia Borzi (lettrice instancabile, piena di idee, nonché libraia fonte di mille suggerimenti di lettura interessanti).

L'ho letto una seconda volta subito dopo quell'incontro. L'effetto è stato il medesimo: forte, emozionante, sensazionale. Nella seconda lettura sono andata più nel profondo a cercare le parti che, citate durante l'incontro, mi hanno suscitato spunti di riflessione. 

"Leggo che sei morto e mi sembra impossibile. Non c'entra niente la tua morte, in questo momento. Lo so, sono le solite banalità, ma è sbagliata, non può avere nessuna ragione. Poi, leggo che ti sei ammazzato. E allora sì, tutto torna."

L'incipit che ho appena riportato, provoca un turbinio di emozioni nella nostra voce narrante (ed anche in chi legge). A morire è l'uomo con cui ha avuto una relazione importante, di quelle che si interrompono per mille ragioni ma che rimangono sospese in attesa di un gesto, di un messaggio, di una parola. La sospensione di una relazione, seppur di fatto un distacco, non è mai come una definitiva chiusura. La morte, purtroppo, la definisce, chiude la porta, chiude ogni appiglio.

Per questo la nostra Hornby (la conosciamo con questo nomignolo che proprio il suo amato le aveva affibbiato) sente di dover riepilogare molti tratti della relazione. Analizza il loro vissuto, i loro momenti, le fasi della relazione, i luoghi (Napoli, la Sicilia ad esempio) che li ha visti insieme. Analizza i ricordi, li apre, li sviscera, li analizza, li fa vivere per poi anestetizzarli.

Benedetta Palmieri - foto presa dal web
Benedetta Palmieri - foto presa dal web

Benedetta Palmieri ha una scrittura cruda, precisa, chirurgica. Non lascia spazio a disgressioni. Ci fa immergere insieme alla voce narrante in tutto quel che lei racconta, ce lo fa ripercorrere, sentire addosso. 

La scrittrice, con cui ho avuto il piacere di parlare ed ascoltare il 17 marzo scorso nell'incontro del gdl books'n roll, non è nuova alla scrittura. Emersione è stato pubblicato nel 2021 dalla casa editrice Nutrimenti. Nel 2011 ha pubblicato I Funeracconti con Feltrinelli Editore, arrivato terzo al Premio Tropea 2013. In precedenza, nel 2009, aveva pubblicato Un due tre stella con Tullio Pironti Editore. 

Classe '73, napoletana verace, innamorata della sua città che ci fa incontrare tra le pagine di questo libro, dopo la laurea in Lettere Moderne ha iniziato a collaborare con riviste e giornali e, tutt'ora, scrive per il quotidiano "Il Mattino".

In questo suo ultimo romanzo il ripercorrere le fasi del dolore sarà il brutale avvio di un cambiamento. La storia d'amore, il suo ricordo, la sua ricostruzione, diviene essa stessa un contenitore di tanti avvenimenti che riguardano anche altre persone, altri momenti privati come la maternità o fatti pubblici che hanno inciso molto nell'animo della nostra narratrice come le stragi che hanno visto morire Falcone e Borsellino. Tutto occorre per ricostruire e ripercorrere ciò che il ricordo consegna; i fatti reali e pubblici provocano, anche nella mente di chi legge, una esatta collocazione, quasi una trasposizione temporale del lettore con la voce narrante e con la scrittrice.

"Credo che il ricordo sia mantenuto in vita dall'animo che ha saputo accoglierlo, che gli ha consentito di attecchire e albergare in lui. E' un animo già buono, dunque, che potrebbe persino non ricordare, che si comporterebbe giustamente anche in assenza di memoria, anche senza necessità di esempio."

Tutto il percorso, che non ha evitato di toccarmi nel profondo, porta necessariamente ad un cambiamento, ad una presa di coscienza che è insita nella lettura del "ricordo" in se, di come su di esso influisca il desiderare (che i fatti siano andati così) e non la realtà (di come i fatti si sono svolti). Non vi è una chiave di volta dunque, ma un intero percorso che porta a cambiare lo sguardo, a vedere le cose, anche quelle più piccole, in maniera diversa. 

Anche chi legge (questo è il punto!) insieme ad Hornby, inevitabilmente prende per mano se stesso e segue una evoluzione emotiva, graduale ma molto intensa, 

Emersione di Benedetta Palmieri è tra i libri proposti per il Premio Strega. Nelle motivazioni scritte da Alberto Rollo che lo ha proposto trovo "Ricorda talvolta Annie Ernaux, talvolta Joan Didion, talvolta Elsa Morante. Formicola tra le righe un'urticante intelligenza delle cose del mondo, soffia sulle pagine un desiderio di riscatto, che coincide con la stessa sostanza della scrittura, riscatto essa stessa, a fronte della cattiva marea del nulla." 

Tutti elementi che mi trovano d'accordo.

Qui sotto il link per l'acquisto del libro direttamente sul sito della casa editrice.

https://www.instagram.com/raccontarerosi/