Gli Innamorati di Peppe Fiore

10.07.2023

"La gente passa la vita adulta a riallestire i traumi delle propria infanzia. Questo pensò Flaminia Aloisi mentre i due agenti in divisa color canna di fucile accompagnavano suo marito dal padiglione di Traumatologia verso il cortile. Li vide percorrere il binario d'ombra di una palma spelacchiata, in direzione della volante della Guardia di Finanza ferma oltre la sbarra d'ingresso dell'ospedale."

Ho iniziato la lettura de Gli Innamorati a scatola chiusa, senza farmi troppe domande sulla trama. Ero curiosa di leggerlo sia perchè era stato scelto per il mese di giugno dal gruppo di lettura #ioleggoeinaudi al quale partecipo da tempo e perchè mi era stato consigliato da una persona di cui mi fido molto. Il titolo poteva non attrarmi, vista la mia leggera ritrosia a romanzi che raccontano storie d'amore; ma, già dalle prime pagine, si capisce che tratta di una storia di una coppia che va oltre la mera storia d'amore.

Peppe Fiore ci mostra molto altro. Ci mostra le vicende, le ambizioni, le traversie e i sotterfugi di una certa borghesia (politica e culturale) che si impianta e sopravvive in una città come Roma, centro del potere, dopo la caduta (finta e parziale, secondo me) della prima repubblica. Carmine, un architetto conosciuto, che ottiene, quasi senza gara, gli appalti per la costruzione di nuovi quartieri e Flaminia, la direttrice del Museo di Villa Giulia, sono la coppia attraverso la quale tutto questo ci viene presentato.

Si sono innamorati e si sono sposati in pochissimo tempo. Lui, all'epoca dell'incontro (fine anni '80) alle prime armi nel suo lavoro, ragazzo pieno di speranze e di velleità; lei, appassionata e studiosa d'arte, secchiona e puntigliosa figlia di un dirigente della democrazia cristiana. Al tempo in cui li conosciamo hanno una figlia adolescente che frequenta il liceo, si chiama Diana. La loro vita ruota attorno al lavoro di entrambi, alle feste e ai vernissage che organizzano per la Roma-bene allo scopo di presentare un progetto importante o alle quali sono invitati insieme a molti notabili, giornalisti, dirigenti, gente che conta insomma; ci sono anche gli amici di sempre a fare da corollario.

In questo scenario accade qualcosa che squarcia le certezze di entrambi, si apre un tassello che poi si trasforma in una voragine che non sono allenati ad arginare. Tra i due è Flaminia quella meno preparata, Carmine è più navigato, tenta di reagire ma ha bisogno del sostegno morale della moglie.

"Per tutta la vita ci si vuole bene disperatamente, facciamo di tutto perchè le persone che amiamo soffrano il meno possibile, per anticipare i desideri, per ribadirgli ogni giorno quanto sono importanti per noi. E alla fine qual è il risultato? che ci si urla contro cose incomprensibili da un lato e dall'altro del crepaccio, e in mezzo c'è la nebbia ."

I personaggi che ruotano attorno a questa vicenda sono molti: Camilla, la migliore amica di Flaminia, una giornalista importante, una donna (sgamata) che vive libera da schemi e legami; Lorenzo, un omaccione di oltre cento chili, sprimacciato in camicie sudate, amico e socio di Carmine per il quale nutre una specie di idolatria; Ettore Aloisi, padre di Flaminia, che diviene ago della bilancia in quanto depositario di molte verità (o mezze verità); i referenti un po' finti e molto patinati della cultura e della politica romana - non difficili da individuare se si conoscono alcune dinamiche dei primi anni duemila; un artista quotato, stravagante quanto basta per essere una star, tal Scoccia, un po' international e po' di Pescara, che viene ospitato (con alto compenso) a Villa Giulia per un progetto gestito e voluto da Flaminia. Scoccia dovrà esibirsi in più di una performance di cui si parlerà per molto tempo. 

Ed allora ecco un crescendo di azioni che si dipanano pagina dopo pagina, in un romanzo che diventa corale e che allarga il campo anche fuori dal solo universo di Flaminia e Carmine per dimostrare come l'apparenza, il cinismo, il correre del tempo agiscono ed interagiscono sulla vita di una coppia che occupa, nell'immaginario collettivo, un grado importante della società politica e culturale della città. 

Grazie alla scrittura di Peppe Fiore abbiamo la possibilità di avere un doppio punto di osservazione: quello interno alla coppia, attraverso i pensieri e le paure che percorrono Flaminia e quello esterno, attraverso il nostro sguardo, il nostro ragionamento e la nostra capacità di discernere.

Così leggendo, si possono cogliere gli spunti ironici e il piglio cinico con cui lo scrittore ha voluto tessere la storia, così da mettere in evidenza come la vita di coppia, ma anche il rapporto genitori e figli o quello con gli amici più intimi, siano veicolati dal proprio vissuto, dal proprio stile di vita, dalle proprie esperienze. In questi rapporti non vige la regola del dire la verità ad ogni costo, ma piuttosto vige la regola contraria, quella dei "non detti" che cambia repentinamente le prospettive. La vita di coppia subisce uno scossone che si ripercuote sulle attività che ognuno di loro svolge e solo una vera presa di coscienza, fa cambiare il registro e mostra le cose diversamente. Cambiano così il rapporto tra genitori e figli e quello con gli amici.

Roma non funge da contorno, ma si incastra perfettamente con la storia. Conosco quella città, la amo e la riconosco tra le pagine di Fiore; la riconosco nelle passeggiate notturne che lui descrive e nella bellezza dei panorami visti da Villa Giulia, la riconosco in tutto ciò di negativo che a Roma è stato creato come i quartieri periferici senza servizi e senza collegamenti. E la riconosco nelle giornate di pioggia, di qualsiasi entità essa sia, che tutto smuove, a volte distrugge e nulla cambia.

Peppe Fiore - foto presa dal web
Peppe Fiore - foto presa dal web

Proprio ieri sera (17 luglio) si è tenuto l'incontro del gruppo di lettura #ioleggoeinaudi con Peppe Fiore. Questi incontri sono utilissimi per capire ancora più nel profondo come nasce una storia e cosa spinge uno scrittore a raccontarla. E' stato interessante scoprire che dietro la scelta di scrivere un romanzo di questo tipo vi è il desiderio di uscire dal canone dello sceneggiatore. 

Peppe Fiore svolge infatti quel ruolo da molto tempo, ha lavorato a numerose serie televisive tra cui Non Uccidere, The Young Pope, Mare Fuori. Ha scritto, insieme al regista Francesco Lettieri, i film Ultras, uscito nel 2020 su Netflix, e Lovely Boy, uscito per Sky nel 2021. Nel 2022 è head writer della serie tv Il Re con Luca Zingaretti uscita su Sky. Firma insieme a Monica Zapelli le sceneggiature della serie Il nostro generale in onda su Rai1. 

Mi ha fatto sorridere quando ha detto che i romanzi precedenti, secondo molti, somigliano a sceneggiature e ha desiderato fortemente cambiare quel modo di scrivere e consegnare ai lettori un romanzo puro, diverso, come in una sfida con il suo stesso modus operandi.
Ricordo i romanzi precedenti che sono La futura classe dirigente (minimum fax, 2009), Nessuno è indispensabile (Einaudi, 2012), Dimenticare (Einaudi, 2017).

E' riuscito nel suo intento Fiore? penso proprio di si! Capita spesso, leggendo i romanzi contemporanei, che si riconosca nella trama e nello svolgimento della stessa una consequenzialità propria di un film. Ho odiato (lo posso dire) un libro pubblicato di recente da Einaudi che aveva proprio la traccia da sceneggiatura, anche un po' troppo spinta e fastidiosa. Nella lettura de Gli innamorati questo fastidio non l'ho sentito, ed anzi ho potuto godere di una lettura fluida che mi ha spinta a riflettere sulle esperienze dei singoli personaggi e confrontarmi, in qualche modo, con le loro reazioni. Diciamo che gli anni della (finta, scusate se insisto!) fine della prima repubblica li ho vissuti da vicino e ho avuto uno sguardo attento sui cambiamenti politici che sono seguiti a quell'epoca e, trovare corrispondenza in queste pagine, mi ha colpita in modo positivo.

Sapete che con gli scrittori e le scrittrici contemporanei ho qualche lacuna, per cui, questo libro è il primo che leggo di Peppe Fiore. Qui ho apprezzato la scrittura diretta, senza fronzoli e costruzioni ricercate. Doveva essere diretto e lo è stato, proprio per far comprendere l'animo dei protagonisti. Sono curiosa di andare a ritroso nella sua produzione letteraria, per farmi un'idea più approfondita!

Non mi resta che consigliare la lettura di questo romanzo, pubblicato da Einaudi a maggio, che potrete acquistare al link di seguito!

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