Il Valore Affettivo di Nicoletta Verna

02.06.2021
Ormai credo si sia capito che ho aperto le porte a libri che forse dalla libreria, da sola, non avrei preso. Il merito della partecipazione ai gruppi di lettura è proprio questo! Prendi a scatola chiusa, sta a te continuare o lasciare. Dopo due libri che non ho voluto leggere nei mesi di marzo e aprile perchè sapevo benissimo che, per motivi nettamente diversi tra loro, non sarebbero stati nelle mie corde, ho deciso di leggere il libro di Nicoletta Verna scelto per il mese di maggio dal gdl #ioleggoeinaudi. E sono contenta di averlo fatto!

Pur non avendo letto la trama, per la mia solita paura di anticipazioni poco gradite, mi ha convinta perchè "romanzo famigliare" è nella descrizione. 

Che non fosse un romanzo famigliare "felice" era chiaro dall'incipit "Anche il fatto che mia madre cerca di uccidersi è diventato un'abitudine, come più o meno tutto il resto".

Bianca è la protagonista di questo libro. E' lei che racconta la sua storia e quella della sua famiglia. Lo fa attraverso un linguaggio diretto, chiaro, senza termini difficili, alla portata di tutti. Racconta della "disgrazia" che sconquassa la sua famiglia, la riduce in pezzi. Disgrazia legata inesorabilmente alla morte di Stella, la sorella maggiore di Bianca. 

Quel che noi leggiamo è il percorso di vita di Bianca. Passo dopo passo ci viene svelato il prima e il dopo la tragedia e di come Bianca cerca di ricostruire una "se stessa", cerca di combattere contro i sensi di colpa, cerca di darsi una ragione di vita per non fare come la mamma e per dare alla mamma un motivo per sorridere e per desiderare di vivere. E' un percorso difficile il suo, molto tortuoso. Impossibile. Anche con una corazza forte come quella che si è costruita.

Nicoletta Verna è stata capace di interessare la me lettrice pagina dopo pagina, alzando a volte il tono, cercando di farmi ragionare come Bianca, cercando di farmi vedere le cose come le vede Bianca. Non mi è stato difficile, soprattutto in alcuni passi.

Le tragedie quando accadono hanno due risvolti nettamente opposti: le persone che ne soffrono si uniscono e cercano di superare il dolore insieme, oppure si separano, anche rimanendo sotto lo stesso tetto e prendono strade diverse, nelle loro menti, per ritrovarsi in punti opposti senza possibilità di ritorno. Questo accade alla famiglia di Bianca e di Stella. Bianca ci racconta del suo rapporto con la sorella, del carattere che lei aveva, della forza che dimostrava nell'aiutarla a superare le sue disavventure da sorella minore. I salti temporali tra la Bianca bimba e la Bianca adulta mi hanno aiutata a capire come lei abbia pietrificato i sentimenti, di come sia diventata abulica in termini affettivi. Bianca diventa un ossimoro, come lei stessa dice. Il suo nome fa contrasto con quel che ha dentro! 

Titolo del libro quanto mai azzeccato. A quante cose diamo un valore affettivo? Cosa è questo valore affettivo? Ci penso spesso, anche per il lavoro che svolgo nella vita. Non si sa quante persone mi parlano del "valore affettivo" che fa raddoppiare il prezzo di una casa ... Io stessa credo di essere circondata da cose per cui provo un affetto forte, cose di cui difficilmente mi potrei privare, libri compresi. Un valore fortemente affettivo per me è rappresentato dal quartiere Monti di Roma, per esempio, che è il quartiere in cui Bianca vive insieme al suo Carlo. Per Bianca quale sarà il valore affettivo?

Bisogna leggere questo libro per capirlo. Per leggerlo occorre farsi trascinare, lasciando da parte i preconcetti relativi alla struttura classica di un libro. Non per forza la trama deve essere chiara, non per forza il percorso di lettura deve avere un inizio ed un finale. Si può anche rimanere sospesi. L'importante, in questa storia, è concentrarsi su come la protagonista vive la sofferenza, su come le parole possono avere significati diversi e su come i ricordi possono essere distorti nella realtà. A volte può fare sensazione, altre può fare ribrezzo una mania che ha Bianca, ma comprendendo il suo essere "ossimoro" si può anche comprendere quell'eccesso.

Non dico di più, come sempre. Lascio parlare il libro per chi vorrà leggerlo.  

"Penso alla fatica di rivedere Morganti e di sopportare quello che avrà da dirmi. Poi penso che lo sopporterò, come sempre; perchè non sono l'intelligenza nè il talento nè una qualunque indefinita forma di fortuna che consentono di sopravvivere e di eccellere. E' la determinazione. lo so sin da quando ero piccola, perchè me lo insegnò Stella". (citazione dal libro)

E' il primo romanzo di Nicoletta Verna e vorrei già leggere il secondo. La sua scrittura è veramente trascinante. Non lascia spazio alla stanchezza. Si chiude il libro pensando a cosa si è letto e volendone leggere ancora.

Vive nel mondo dei libri occupandosi di marketing nel settore editoriale. È autrice di saggi e volumi su media e cultura di massa e ha insegnato "Teorie e tecniche della comunicazione" presso diversi atenei ed istituti italiani. Ha ottenuto con Il Valore Affettivo la Menzione Speciale della Giuria alla XXXIII edizione del Premio Italo Calvino. 

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