L'inconfondibile tristezza della torta al limone di Aimee Bender

10.01.2022

Un originale percorso ad ostacoli. E' quello che sento di aver letto tra le pagine di questo libro. Attratta dal titolo, dalla copertina e dalla casa editrice mi sono inoltrata in questa lettura non avendo presente nulla della trama né dell'autrice. Arrivo anche un bel pò in ritardo rispetto al 2011, anno in cui Minimum Fax ha pubblicato in Italia questo romanzo, ed arrivo nell'anno in cui, sempre per Minimum Fax, esce il nuovo libro della Bender dal titolo "La Notte delle Farfalle" (che leggerò presto). Metto qui in link che vi porta alla casa editrice, nel caso aveste interesse a saperne di più.

Il percorso ad ostacoli di cui parlo non è quello mio personale impiegato nell'affrontare la lettura, che invece è stata piacevole ed istruttiva. Il percorso a cui mi riferisco, è quello di Rose, protagonista e narratrice del romanzo, che noi conosciamo nella settimana del suo nono compleanno. 

"E' successo la prima volta di martedì pomeriggio, un caldo giorno di primavera sui pianori nei dintorni di Hollywood, dove una leggera brezza spirava verso est dall'oceano scompigliando i petali delle viole del pensiero da poco piantate nelle nostre cassette per i fiori." 

E' l'incipit di questa storia, che seppur potrebbe essere ascritta al genere del realismo magico (come direbbero i più esperti) diventa un romanzo di formazione per chi, come me, ama farsi trascinare dalle sensazioni espresse dalle parole e dalle immagini trasmesse dalla scrittura sapiente della Bender.

Cosa succede per la prima volta? succede che Rose assaggiando la torta al limone che la mamma, donna sempre amorevole e sorridente, prepara per lei, si accorge di sentire non il sapore del cibo, ma quello dei sentimenti con cui viene preparato. E' una scoperta alquanto sconcertante per Rose perchè, da quel momento in poi, la sua visione delle persone cambia, il suo rapporto con la famiglia anche ed acquista consapevolezze che la faranno crescere molto più in fretta delle sue coetanee. In quel momento la torta non sa di limone, ma di vuoto, di insicurezza e di solitudine. 

Foto presa dal web
Foto presa dal web

Aimee Bender, scrittrice californiana (leggo nelle biografie a lei dedicate)  che si è imposta come una delle voci più significative della letteratura americana contemporanea, mescola realismo ed elementi surreali in maniera diversa dal tradizionale genere fantastico. Riesce a far calare la me lettrice nell'animo di Rose e, così facendo, riesce a farmi percorrere, pagina dopo pagina, insieme a Rose la strada verso la consapevolezza. L'analisi primordiale è quella dei componenti della sua famiglia. A partire dalla madre che scopre nel profondo a partire da quel morso alla torta; passando per il padre, che può sembrare un tipo metodico e mediocre ma che, nello scorrere della storia, finisce con il risultare in possesso di un dono simile a quello di Rose; arrivando a Joseph, il fratello maggiore, diverso completamente dalla nostra Rose, sconnesso dal resto della famiglia, ma le cui vicende, carattere e comportamento, sono importanti e fondamentali per la crescita e l'acquisto di maggiore consapevolezza della sorella .

"Joseph qualche volta mi veniva a cercare, allo stesso modo in cui il deserto fa sbocciare un fiore di tanto in tanto. Ci si abitua tanto alle sfumature del beige e del marrone e poi un papavero giallo come il sole salta fuori dalla pala di un fico d'india. Quanto mi piacevano quei momenti-fiore, come quando mi indicava la luna e Giove, ma erano rari, e non c'era mai da aspettarseli."

Due mondi a confronto, quello di Rose e di Joseph, che sono la centralità del romanzo che ho contemplato e letto come in una sorta di presa di coscienza, per cui non volevo mai giungere al termine della lettura. Di Rose è impossibile non rilevare, gioco forza, la forte empatia, uno sguardo profondo verso gli altri, il timore di scoprire e di scoprirsi. Di Joseph invece è impossibile non percepire il muro, la chiusura, seppur capiamo con il tempo che diventa altro. 

La Bender gioca con le immagini in maniera magistrale e trasforma l'impossibile in reale. Un grande lavoro psicologico e profondo che, credo, derivi dalla sua formazione personale. Figlia di uno psichiatra e di una ballerina ha potuto confrontarsi con i mondi dell'arte e del rapporto con l'inconscio e la psicologia molto da vicino. Lei stessa dice in una intervista (anno 2012 di Giorgio Busi-Rizzi) "da un lato mia madre è stata molto brava, quando eravamo molto giovani, a mettere me e mia sorella in contatto con ogni tipo d'arte; andavamo a concerti di danza moderna ed erano davvero strani e bellissimi... compagnie di danza di New York che erano strane, venivano dagli anni sessanta, postmoderne, molto emozionanti per una bambina perché erano divertenti e mi facevano sentire emozioni che non sapevo classificare..." e poi ancora "E mio padre... il suo territorio è l'inconscio, i pensieri che non sappiamo cosa sono, cercarli e portarli in superficie, che secondo me è lo stesso lavoro dello scrittore."

La scoperta di questo dono per Rose, avviene nella maniera più traumatica possibile, se pensiamo che scopre tratti nascosti dei sentimenti della propria madre; e così accade con tutto il cibo che mangia: sente cattiveria, angoscia, freddezza, solitudine, tristezza. Ingurgita i sentimenti ed i caratteri di coloro che hanno lavorato quel cibo. Rischia di doversi cibare di soli prodotti industriali per tutta la vita. Tutto ciò deve necessariamente portarla ad una maturazione personale altrimenti, dal lato opposto, c'è la perdizione e la distruzione di sé. 

Il percorso ad ostacoli che io ho sentito è proprio questo! 

Può sembrare una storia inverosimile, ma quanti di noi empatizzano con gli altri fino a sentirne il dolore o la sofferenza o anche la felicità? Il contatto umano è fatto di mille sfaccettature e la Bender ha approfondito un aspetto in maniera acuta.

Consiglio questa lettura perchè è un particolare approfondimento di quello che sono i rapporti umani, famigliari e non, ma soprattutto per le descrizioni e le immagini che il linguaggio della Bender riesce a trasferire.

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