Stoner di John Williams
Tanto per iniziare, ammetto che probabilmente se fossi entrata in libreria ed avessi preso questo libro dallo scaffale, non lo avrei acquistato e quindi non lo avrei letto!
Uso leggere gli "incipit" e questo libro non mi avrebbe attratta. Probabilmente devo cambiare metodo e leggere qualche altra pagina.
La fortuna è quella di far parte di un Gruppo di Lettura che racchiude in se molte testoline pensanti, alcune delle quali avevano letto Stoner, e quindi nello scegliere ed indicare i libri da leggere nel mese di febbraio, ne hanno parlato in maniera entusiasta. Mi sono incuriosita e ho voluto leggerlo.
La condivisione delle letture e dei libri letti, lo dico sempre, fa crescere e ti spinge ad avventurarti su strade che non avresti mai percorso.
E la strada attraverso la vita di William Stoner è straordinaria, resa tale dalla scrittura di John William, che ci dimostra alla fine che la prima pagina del suo libro è profondamente ingiusta. Il protagonista del libro, che conosciamo come Stoner, solo in alcuni passaggi come Bill e solo per una persona come Willy, vive una vita che potrebbe apparire ad una prima analisi ordinaria e triste. Apparentemente cresce senza gesti d'affetto dei genitori, vive in una soffitta gli anni dello studio all'università, lavorando i campi ed accudendo maiali da quando era piccolo, si sposa ma non è amato, anche nell'essere padre viene privato di quelle gioie che si sarebbe meritato.
Eppure lui ama. Stoner ama i suoi genitori, ama studiare, ama la donna che sposa, ama la figlia, ama i suoi due amici ed ama profondamente la letteratura. Di lei si ciba, per lei vive, dalla letteratura e dai libri prende la forza per rinascere ogni volta, per reagire. Perchè seppur non sembra Stoner a suo modo reagisce e porta a termine quel che per lui è lo scopo della sua vita.
C'è una parte centrale del libro che lo vede amare veramente e pienamente. Ma lascio un pò di curiosità a chi mi sta leggendo e vuole leggere questo libro. Che consiglio fortemente! e che mi ha fatto cambiare il modo di acquistare i libri.
Quando ne abbiamo parlato nel GdL abbiamo anche capito come il sonetto di Shakespeare che da una svolta alla vita di Stoner la rappresenti in toto. E' il Sonetto n73!
"In me tu vedi quel periodo dell'anno / Quando nessuna o poche foglie gialle ancor resistono / su quei rami che fremon contro il freddo, / nudi archi in rovina ove briosi cantarono gli uccelli. / In me tu vedi il crepuscolo di un giorno / che dopo il tramonto svanisce all'occidente / e a poco a poco viene inghiottito dalla notte buia, /ombra di quella vita che tutto confina in pace. / In me tu vedi lo svigorire di quel fuoco / che si estingue fra le ceneri della sua gioventù / come in letto di morte su cui dovrà spirare, / consunto da ciò che fu il suo nutrimento. /questo in me tu vedi, perciò il tuo amore si accresce / per farti meglio amare chi dovrai lasciar fra breve."
Leggendo Stoner ho ricordato l'ultimo anno di liceo quando la professoressa di inglese ci fece studiare i sonetti di Shakespeare e quelli di Keats e Shelley, ma non per tradurli, ma facendo l'analisi logica, della grammatica e della sintassi, tutto in inglese, senza alcuna traduzione. In quel momento ci era sembrato un metodo molto strano; negli anni precedenti i professori si limitavano a farci tradurre i testi. Lei no! cercava di trasferirci l'anima degli autori e del testo, nella loro lingua madre. Nel frattempo ho capito che aveva ragione! e questo libro me lo ha ricordato e mi ha suscitato una curiosità: chissà se la professoressa aveva letto questo libro?