Zia Dot di Riccardo D'Aquila

18.05.2023

"Il bagno di casa Roth era molto grande e aveva dei dettagli in oro che ti facevano sentire in colpa, dato quello che andavi a farci. Erano d'oro i rubinetti, alcune manopole, i piedi della vasca e il copri water, su cui in quel momento era riflessa Amanda, che vomitava."

Bella scoperta questo libro e questo autore. Grazie sempre al Bookclub SenzaTitolo che, attraverso il voto, sceglie sempre bei libri da leggere. 

Zia Dot è il romanzo d'esordio di Riccardo D'Aquila. Ama scrivere da sempre, in preferenza racconti. Infatti il romanzo nasce grazie all'unione di diversi racconti, due dei quali ("Termini e condizioni" e "Zia Dot" sono stati pubblicati sui numeri 33 e 34 di 'tina, la rivista letteraria di Matteo B. Bianchi, e il racconto "Siesta" sul numero 7 della rivista Crack) avevano come protagonisti proprio i due personaggi principali che troviamo tra queste pagine: Dorothy e Marvin.

Zia Dot (Dorothy appunto), una quarantenne che appare cinica e risoluta, vive a Bel Air in una villa lussuosa di quelle che abbiamo visto nei film e telefilm, a meno che non siamo stati in viaggio a Los Angeles in California. Quel mondo dorato a Dot sembra stare stretto, ha le sue battaglie da combattere, principalmente nella sua famiglia, soprattutto con la madre che non la apprezza molto, forse anche per le sue preferenze sessuali. 

L'altro personaggio è Marvin, un uomo dalla vita non facile. Ha vissuto anche lui a Bel Air, adottato da una ricca zia dopo la morte del padre. Proveniva dall'Arizona e non sembra adattarsi molto alla vita di quel quartiere ricco. Era amico di Dot e di Scott (che ha sposato la sorella di Dot) e con loro ha vissuto qualche avventura, quelle che si vivono da ragazzi. Marvin però decide di tornare in Arizona e si allontana dagli amici, senza salutare. 

"Ormai riusciva a capire che il suo turno era finito dai colori del cielo. Due ore prima c'era la solita striatura lilla, contro l'azzurro piatto e finito. Quasi sempre il lilla si portava dietro il viola, ma non quello che veniva prima del nero della notte, una versione più chiara, trasparente. E infine dal viola si passa magicamente ai colori caldi. strisce rosa sfumavano verso l'arancione. Ecco, quando il cielo era tutto arancione e il sole sprofondava per metà dietro le rocce all'orizzonte, quella era l'ora in cui finiva il turno e doveva stapparsi una birra."

Lo ritroviamo in Messico, dove si era rifugiato in seguito a qualche disavventura vissuta in Arizona e da lì è costretto a ripartire per risolvere qualcosa di importante. 

Dot e Marv si incontrano di nuovo. E' lui a cercarla. 

Tutto da leggere l'incontro tra i due. Sembra di vedere la scena di un film.

In realtà il libro sembra una sceneggiatura vera e propria; le immagini che la lettura trasmette sono vivide, chiare. Bel Air, così come il Messico e poi, nel prosieguo della storia, l'Arizona con tutto quel che conosciamo (strade che solcano immense distese di praterie e il Gran Canyon), non vengono raccontati nei minimi dettagli, ma basta poco per accendere l'immagine e "vedere" i protagonisti muoversi in quei luoghi.

Questo romanzo racconta di un viaggio che ha tanti obiettivi: la ricerca della verità, rimettere a posto le cose, raccontare di sé e mostrarsi davvero, pregi e difetti, senza filtri. E questo vale sia per Dorothy che per Marvin.

Un altro elemento affascinante è il segreto che Marvin custodisce e che non rivela a Dot: quello è il patto. Partono per un viaggio verso l'Arizona, direzione Phoenix, anche a rischio per Marvin (vedi disavventure di cui sopra) ma Dot sarà messa a conoscenza della verità passo passo. Prendono il pick-up rosso eredità del padre di Dot e il viaggio ha inizio. 

Mettiamo che non va esattamente tutto liscio, una avventura è tale se ci sono i pericoli in agguato, e qui, ce ne sono, anche grossi. Però quel che risalta all'occhio di chi legge è sicuramente il bisogno dei due vecchi amici di ragionare sulle loro vite, di riflettere sulle loro azioni e si ritrovare la complicità nella loro amicizia, che appare da subito viva.

Riccardo D'Aquila - foto presa dal web
Riccardo D'Aquila - foto presa dal web

Insomma Riccardo D'Aquila ha imbastito una storia tutta da leggere, sospesa dai giusti misteri, con pericoli disseminati qua e là e con due personaggi principali con i quali i lettori possono identificarsi, se non per le esperienze, almeno per i caratteri. Dot determinata, a volte acida, ma in fondo fragile e piena di timori; affronta il pericolo, sa reagire nei momenti difficili ed una persona di cui ci si può fidare. Marvin è un uomo, molto buono, ha superato molte prove che gli hanno lasciato un segno profondo; non gli è stato risparmiato nulla in quanto ad esperienza, ma è consapevole di non poter superare tutto da solo, di avere bisogno di qualcuno a sostegno. 

Sono due ribelli, arrabbiati per le sfide che il destino ha messo loro davanti.

Non ho trovato difetti in questo libro, che si legge davvero velocemente e per i dialoghi che scorrono e ci fanno correre in avanti senza fatica e per la storia che spinge a proseguire nella lettura proprio per il mistero che nasconde.  

Riccardo D'Aquila classe '92, nato a Chieti e lì vive. Laureato in Sociologia e Criminologia è cresciuto tra fumetti e film americani e dal suo libro si vede perfettamente questa sua propensione. 

Abbiamo avuto il piacere di averlo ospite durante la discussione del BookClub avvenuta proprio ieri (17 maggio 2023) al circolo Nome della Rosa di Giulianova, che ringraziamo per l'ospitalità. 

Il confronto con lo scrittore è stato davvero costruttivo; abbiamo potuto capire come sono nati i personaggi, la loro indole, il perchè di alcune azioni di cui abbiamo letto. Abbiamo parlato dell'ambientazione, dei riferimenti cinematografici, del modo di scrivere e di tante altre cose.

Rischio di sembrare ripetitiva, ma il confronto diretto con chi crea le storie è sempre un valore aggiunto alla lettura, rende ancora più profonde le parole lette, i dialoghi, i sentimenti che un personaggio suscita. Riccardo è uno scrittore giovane che ha scritto davvero un romanzo ben fatto, condito dal giusto mistero e anche dalla giusta ironia. I lettori e le lettrici del bookclub sono stati entusiasti di potergli porre domande e le curiosità sono state molte. 

Certo non posso riportarle tutte. Ma posso dire che questo è un libro da leggere, un viaggio da fare, che rimarrà certamente impresso!

Attendiamo il prossimo, caro Riccardo.

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