Il BookTag de il Primo e il Preferito

02.09.2025

Non so se ne siete a conoscenza, ma sui social impazzano i cosidetti #BookTag che hanno come scopo quello di riassumere i gusti, gli usi e i costumi a tema libri di un dato profilo. Partecipo spesso a questo tipo di iniziativa perchè oltre a divertirmi, servono per mantenere sul proprio profilo un riassunto che può colpire anche a chi è solo di passaggio.

Questo #Booktag dei Primi e Preferiti creato da Delia di Readingplyglot mi è sembrato molto interessante e carino perchè mostra le preferenze di lettura e quanto si è approfondita la scrittura di uno o più autori - la definizione giusta è "di questi autori leggerei tutto" 

Ho pensato, qui sul blog, di approfondire ciò che dicono le immagini e raccontarvi un pò di più di questi autori e queste autrici che ho inserito nel booktag. La scelta è caduta tra quelli di cui ho letto quattro o più libri, seppur ci sono autori di cui ho letto meno e che mi hanno colpita molto. Uno su tutti Adrian Bravi.

Credo che Paul Auster non abbia bisogno di presentazioni (lo penso di tutti quelli che trovate in questo articolo in realtà), ma nel caso dovessero essere necessarie, trovate molte notizie su di lui nella pagina a lui dedicata.

Ho letto finora dieci suoi libri, ne possiedo molti di più e quelli da leggere sono ancora di più di quelli che possiedo. Piano piano lo scaffale della libreria che ho dedicato a lui viene integrato. Questo autore ha scritto storie e pagine che analizzano nel profondo i fatti che accadono nella vita di ciascuno di noi (sfido chiunque a non ritrovarsi in qualche storia scritta da Auster), ma ha messo in evidenza come il caso agisca sui destini delle persone e come anche solo una azione dia il via ad un fatto successivo. "Se io avessi agito in quel modo piuttosto che..." potrebbe essere la frase giusta dei suoi personaggi. Ho conosciuto nel 2020 questo autore leggendo Follie di Brooklyn seguito da Trilogia di New York, Invisibile, Sunset Park, 4321, Diario d'Inverno, L'invenzione della Solitudine, La musica del caso, Il libro delle illusioni terminando con Baumgartner che è l'ultimo suo pubblicato finora. Non ho inserito le recensioni di tutti i libri, ma arriveranno molto presto! Purtroppo Paul Auster non c'è più, ma rimangono le sue parole e le sue storie.  

Veronica Galletta è una autrice che ho scoperto di recente. Nel 2023 è stato pubblicato il suo romanzo Pelleossa e nell'occasione di Più Libri Più Libri, la fiera del libro che si svolge a Roma, sono stata invitata dalla Minimum Fax a incontrare l'autrice. E così è accaduto che ho preso e letto il libro e mi sono innamorata della scrittura di questa autrice.

Lei racconta il tempo e i luoghi, racconta la storia, racconta quel che vede e la colpisce. Intreccia fantasia e realtà con uno stile unico e riconoscibile: le pietre parlano e dicono cose vere, i fantasmi esistono e aiutano a comprendere la verità, la fantasia aiuta le intuizioni.    

Ha pubblicato quattro libri ed io li ho letti tutti: Pelleossa appunto, ma prima Le isole di Norman, Nina sull'argine e per ultimo Malotempo. Su questo blog non ho parlato di tutti i libri, leggo più veloce di quanto riesca a scrivere su queste pagine. Rimedierò! Quel che mi riempie di orgoglio e felicità è l'aver conosciuto Veronica Galletta, di aver potuto parlare con lei e presentare i suoi ultimi due libri e sapere che sta scrivendo ancora. Rimanendo nel tema "leggerei di tutto" leggo i suoi articoli sulla rivista Snaporaz, ma anche i suoi post sui social non sono male! 

Di Andrea Pomella mi vien da dire che è un pezzo di cuore, ma qui devo mantenere un pò di serietà e quindi mi attengo alla produzione letteraria. Però quando si vuol bene ad una persona bisogna pur dirlo.

La conoscenza di questo scrittore è avvenuta a Napoli ad una fiera del libro e in quella occasione ho acquistato Il Dio disarmato. Questo libro colpisce nel profondo sia per quel che racconta - l'attacco delle Brigate Rosse in Via Fani, il rapimento di Aldo Moro e il massacro della sua scorta - sia per come lo racconta. Aprendo quelle pagine si è catapultati in Via Fani a guardare la scena da più punti di vista. Ascoltare Andrea Pomella parlare di quel libro, di come è nato e di cosa l'ha portato a scriverlo innesca un meccanismo davvero molto intenso. Da qui ho voluto approfondire la conoscenza del Pomella scrittore ed ho recuperato di suoi libri precedenti L'uomo che trema e I colpevoli che non raccontano fatti esterni, ma parlano di lui, del suo essere e delle sue esperienze ed ho capito che la sua è una scrittura che non fa sconti a nessuno, neanche a se stesso e gli si vuole molto più bene che prima. Ho inserito come preferito Vite nell'oro e nel blu, il suo ultimo, perchè di quel libro ho amato tutto dall'incipit alla parola fine, ho camminato per Roma, ho conosciuto cose incredibili, talune divertenti, altre un pò meno, Cliccando qui trovate il video di Pillole di Libri in cui ne parlo. Anche lui ci fa la grazia di scrivere su una rivista, Doppiozero, e quindi leggo anche quel che scrive lì!

Marcela Serrano è una autrice che ho scoperto alla fine degli anni '90. E' cilena, le sue storie sono diverse e variegate ma tutte parlano di donne che lottano, che cercano se stesse, che fanno di tutto per sopravvivere al dolore, alla malattia, alla solitudine. Ma nei suoi libri c'è molto di più: c'è rivoluzione, c'è solidarietà, c'è coraggio ed ancora ironia, introspezione e forza.

L'ho incontrata con Nostra signora della solitudine e poi ho letto altri libri suoi recuperando o seguendo nuove uscite, quindi: L'albergo delle donne tristi, I quaderni del pianto, Dieci donne e Noi che ci vogliamo così bene. Ho ancora molto da leggere di lei e piano piano approfondirò.

Ho indicato come mio preferito L'albergo delle donne tristi perchè è il libro tra i suoi che più parla di me; i temi dell'amicizia, della solidarietà e della rinascita femminile attraverso il confronto tra donne ferite dalla vita mi stanno molto a cuore. E' il libro che ho regalato di più nella mia vita!

Per Fabio Stassi provo una forte ammirazione che è suscitata dal suo modo di essere, prima ancora che dalla sua scrittura. E' un uomo umile, infinitamente preparato, affascinato dalla vita e dalle storie. Il suo amore per la letteratura è così forte, alto e importante che viene fuori in modo prorompente dai suoi libri che siano essi romanzi, racconti o saggi. Leggere un libro di Stassi è come leggerne tanti in contemporanea. Le sue storie toccano ogni genere; ci sono i gialli che hanno per protagonista il biblioterapeuta Vince Corso, ma anche i romanzi che parlano di tradizione, di poesia, di vita vera, di musica, di storia. Lo so che si vede che è uno dei miei autori preferiti in assoluto e pure a lui ho dedicato una pagina intera.

Ho letto quasi tutti i suoi libri. A dire il vero, me ne mancano solo due (Fumisteria e E' finito il nostro carnevale) tra quelli pubblicati e li tengo conservati in libreria da leggere nel frattempo che arrivi una nuova pubblicazione, così da colmare l'assenza delle sue storie.

Il suo ultimo libro Bebelplatz è uscito da poco - ne ho parlato in Pillole di Libri, la rubrica di Quid - è in corsa per il Premio Campiello ed ha appena vinto il Premio Procida - Isola d'Arturo Elsa Morante. E' l'ultimo suo libro che ho letto, mentre l'amore per la sua scrittura è nato da Ogni coincidenza ha un'anima nel 2018 che mi ha fatto cercare tutta la sua produzione e quindi ho letto tutta la serie con Vince Corso come protagonista: La lettrice scomparsa, Uccido chi voglio e Notturno Francese. Poi ancora L'ultimo ballo di Charlot, Mastro Geppetto, Angelica e le comete, Con in bocca il sapore del mondo, La rivincita di Capablanca, E d'ogni male mi guarisce ogni verso e Come un respiro interrotto che ho inserito come preferito perchè in quella storia c'è Roma, c'è la Sicilia, c'è la musica, ci sono tante lingue, ci sono tante vite.

Sono molto felice di conoscere personalmente Fabio Stassi e di potermi confrontare con lui, non solo sui suoi libri, ma anche su altre letture.

John Ronald Reuel Tolkien per me è l'autore degli autori, è colui che mi ha fatta divertire, sorridere, avere paura e sognare. Magari tutte queste cose nello stesso libro.

E' conosciuto per il monumentale Signore degli Anelli, ma le sue storie sono tante e toccano tutti i livelli: romanzi, filastrocche, favole, poesie, canzoni. Non ha inventato solo la Terra di Mezzo ma ha raccontato favole che leniscono, custodiscono, accompagnano. Tolkien aveva la capacità di oscillare tra il fiabesco e il solenne, tra la mitologia e la solidarietà, l'amicizia e la comunità.

Leggere le sue storie vuol dire entrare in un mondo altro e rimanere lì in balia degli eventi. Mi sono ritrovata a cantare le ballate dei nani ne Lo hobbit che è il primo libro letto e che mi ha fatta entrare nel suo mondo. Ho letto poi Le avventure di Tom Bombadil, la trilogia de Il Signore degli Anelli, Il cacciatore di draghi, il monumentale Simarillion, Lettere da Babbo Natale che è una invenzione dolce e favolosa, e Roverandom le avventure del cane alato che ho messo come preferito, ma avrei potuto indicarne uno qualsiasi. Ho ancora qualcosa da acquistare e leggere, sono certa che molto presto tornerò dal Professore.

Dico la verità su Virginia Woolf, quando l'ho incontrata negli anni del liceo non l'ho amata. La professoressa di inglese ci fece leggere alcuni passi di suoi romanzi in inglese, ma non hanno sortito lo stesso effetto che invece hanno avuto i romanzi della Austen - che poi ho continuato a leggere, seppur in italiano. 

La Woolf l'ho ri-scoperta molto di recente, grazie anche alla spinta di un gruppo di lettura su instagram (vedi a volte i social) ed è stato amore. Subito no, ma un pò alla volta. 

La sua scrittura, peraltro, è molto difficile da leggere e tenere. Il flusso di coscienza che la contraddistingue pretende attenzione e tempo e non ammette pause. Non sono riuscita a leggere Le onde, iniziato ma poi lasciato, che mi sono prefissata di riprendere. Ho iniziato con Una stanza tutta per sè, il suo discorso, anzi due più noti e conosciuti. Poi ho proseguito con Gita al faro, La signora Dalloway, Orlando ed ho terminato con Gli anni

Ho scelto come preferito Gita al faro ma avrei potuto inserire anche La signora Dalloway che mi ha conivolta davvero molto, seppur la cara Signora Ramsay mi ha fatto più simpatia.

Mi rendo conto di aver scritto molto, ma volendo spiegare le mie scelte non potevo essere superficiale.

Grazie a chi è arrivato fin qui!  

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