Balzac e la Piccola Sarta Cinese di Dai Sijie

20.11.2020

Questo libro ha due pregi: il primo è quello di avermi fatto scoprire una cosa che non sapevo riguardo la Cina, cioè il programma di rieducazione messo in atto da Mao Zedong, ed il secondo è quello di avermi accompagnata per qualche giorno in maniera semplice e quasi rilassante, seppure stessi leggendo di quanto accadesse ai ragazzi sottoposti al programma di "rieducazione" cinese.

Già dalle prime pagine sono rimasta colpita dalla storia che viene narrata. Due ragazzi, colpevoli soltanto di essere figli di "sporchi borghesi" e nemici del popolo" (uno di un medico pneumologo e l'altro di un dentista famoso), vengono mandati in rieducazione sulla montagna della Fenice del Cielo. Non sapevo che il presidente Mao nell'inverno 1968-1969 da il via al movimento shang-shan xia-xiang (su per le montagne e giù per i villaggi) che vede 12 milioni di giovani, circa il 10% della popolazione urbana, mandati nelle campagne per "imparare dai contadini". Il programma, destinato a cambiare radicalmente il paese, prevede anche la distruzione di molte opere d'arte, strumenti musicali e libri di letteratura occidentale, colpevoli anche essi di diffondere la cultura anti Mao.

La magia del libro di Dai Sijie, da cui è stato tratto un film nel 2002 curato dallo stesso scrittore, inizia proprio da uno strumento musicale, un violino. Il narratore (di cui non sapremo il nome) lo porta con se per salvarlo dalla distruzione e, grazie ad una invenzione fantasiosa sua e del suo amico Luo, diventa, per gli ignoranti contadini e minatori del villaggio e per il loro capo, oggetto di svago e viene salvato dalle fiamme. 

Al violino aggiungiamo una valigia di "libri proibiti", scoperta per caso dai nostri protagonisti, in possesso di un compagno di sventura, Quattrocchi, che vive in un altro villaggio. I due amici ottengono in prestito un libro di Balzac, Ursule Mirouet la cui lettura apre un mondo nuovo di conoscenza, di sentimenti, di passioni che non tengono solo per loro, ma che confessano alla ragazza più bella che abbiano mai incontrato, la Piccola Sarta della montagna della Fenice del Cielo. Luo, il più fortunato dei due, riesce a conquistarla leggendo le pagine di questo romanzo.

Anche se afflitti da sofferenze fisiche per i patimenti dovuti al lavoro nei campi (arare ore e ore con il vomere trainato da un bufalo), al lavoro nelle miniere nelle quali si devono trascinare carponi rischiando di morire bloccati all'interno, e pur essendo mal nutriti e alloggiati in abitazioni malsane su palafitte, i due "rieducandi" non perdono del tutto il senso dell'umorismo. Riescono ad inventare storie così affascinanti che il capo, burbero e scontroso, ordina loro di andare a guardare i film nel cinema del villaggio vicino per poi rappresentarli per lo svago dei contadini. I due riescono nella loro impresa e il capo del villaggio sembra ammorbidirsi nei loro confronti.

Vi sono degli episodi veramente esilaranti che devono essere letti e che lasceranno certamente stupiti e distrarranno, come hanno fatto con me, dal contesto. Si empatizza molto con il narratore che, grazie alla scrittura di Sijie, riesce a spiegare tutte le vicende in maniera chiara e coinvolgente. E da raccontare ne ha molto.

Certo è che senza Balzac a cui si aggiungono poi Flaubert, Dostoevskij, Tolstoj, Dickens (per citare solo alcuni dei grandi autori contenuti nella valigia di Quattrocchi) la vita dei due giovani sarebbe stata ben più grama e non gli avrebbe permesso di sensibilizzare la Piccola Sarta, insegnando anche a lei, che esiste un mondo fatto di bellezza.

Un romanzo che narra una storia remota ma parla a ciascuno di noi, perché racconta di come la lettura, grazie alla segreta malia della misteriosa e preziosissima valigia di libri occidentali proibiti, riesca a sottrarre i due ragazzi al peggio e dia loro una speranza di salvezza. 

Tema importante e centrale è la comprensione di come la lettura possa insegnare una strada migliore e salvare gli animi in situazioni difficili. Unita certamente allo spirito goliardico e forte dei due ragazzi, la scoperta di autori che mai avevano potuto leggere, ha consegnato ai protagonisti un volto nuovo della vita e aiutato ad affrontare i pericoli della pena alla quale erano stati condannati.

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