Il Segreto di Luca di Ignazio Silone

14.06.2018

Ho scelto questo libro tra quelli che sono stati proposti nel Gruppo di Lettura di cui faccio parte (ormai è acclarato che siamo molto attivi!)

Sono molto felice della scelta perchè questa narrata da Silone è una storia molto ben costruita, che affascina e la scrittura è tale che l'attenzione e l'interesse rimangono sempre attivi.

Riassumo brevemente la trama per chi non la conoscesse:

Luca Sabatini, il protagonista, è vittima di un errore giudiziario ed a seguito di condanna per omicidio viene richiuso in carcere all'ergastolo. Il vero colpevole, dopo quaranta anni, prima di morire confessa, ed a Luca viene concessa la grazia, senza revisione del processo.

Fa ritorno al suo piccolo paesello in Abruzzo, Cisterna dei Marsi, trovandolo molto diverso da come lo aveva lasciato. Non avrà il comitato di accoglienza a riceverlo ma molta diffidenza da parte dei compaesani che lo avevano conosciuto, povera gente e macerie (erano gli anni appena dopo la seconda guerra mondiale e dopo il terremoto che aveva colpito la zona negli anni '50).

L'unico suo amico oltre a Toni, un bambino povero che lo aiuta a trovare il primo riparo, è il vecchio parroco Don Serafino che, si scopre nell'avanzare della storia, è custode di un segreto che avrebbe potuto dimostrare l'estraneità di Luca al delitto ma che non fu usato al processo per volontà dello stesso imputato.

Arriva in paese anche Andrea Sabatini, considerato un eroe della nuova democrazia, seppur avesse abbandonato anche esso il paese lasciando dietro di se non ottime considerazioni. Andrea era nato dopo i fatti e la carcerazione di Luca, e quindi non lo conosce fisicamente, ma è figlio del suo migliore amico,. Infatti il padre di Andrea assiste la mamma di Luca mentre lui è in carcere e suo figlio cresce accanto alla mamma di Luca. In età scolare è la persona a cui la povera donna, analfabeta, si rivolge per scrivere e leggere le lettere che si scambia con il figlio carcerato.

Così Andrea cresce nella convinzione che Luca fosse innocente e il loro ritorno al paese ed il loro incontro, molto emozionante, da il via alla ricerca della verità.

I personaggi e le azioni da essi compiute hanno il sapore di vecchia fratellanza e vicinanza che è difficile trovare in una società moderna.

In questo libro c'è tutto: c'è l'amore tra un uomo e una donna e quello tra una madre e un figlio, c'è quello amicale e quello fraterno.

Tutti sentimenti veri ed espressi con passione e forza.

Anche la diffidenza e il rancore sono presenti e ben rappresentati.

Manca la vendetta che potrebbe essere la prima reazione ed il primo impulso che una vicenda del genere può suscitare, sopratutto a chi la subisce, ma non viene rappresentata nemmeno dalla figura di Luca che torna in paese ormai settantenne e vive la sua libertà ritrovata quasi con riluttanza.

Le vicende si svolgono in paesi di montagna, tra persone semplici che vivono lavorando i campi, paesi dove la vita si svolge intorno alla piazza, alla chiesa, al municipio e alla fontana dove le donne lavano i panni, le strade sono strette e le passeggiate si fanno in mezzo ai boschi o in mezzo ai campi.

In questi ambienti la vita risulta piena di sentimenti veri e dimostrati, e dove, le vicende come quella narrata, possono segnare la vita della comunità intera e non solo quella di un unico protagonista.

Silone (questo libro è del '56) utilizza un linguaggio molto espressivo e intriso di termini belli, descrittivi ed importanti di cui il nostro italiano è pieno. Anche per questa caratteristica suggerisco la lettura di questo libro; nelle scritture più moderne si tendono a perdere queste caratteristiche lasciando forse troppo spazio a termini stranieri.

Ho inserito le immagini di due passi che ho apprezzato molto.

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