Non sono recensioni.

Non ambisco a recensire libri, non fa per me! 

Sono una semplice lettrice appassionata. Mi sono accorta che leggendo avevo sempre più voglia di appuntarmi delle cose, sottolineare le pagine, scrivere quello che un libro mi trasmette. Prima di riporre un libro nel suo posticino nella libreria, lo sfoglio nuovamente per ricordare tutto quello che mi ha trasmesso.  

Sono solo riflessioni. 

Niente di più! Che possono essere condivise o forse no, ma sono le mie sensazioni personali. 

Ho scoperto nel tempo che la lettura, già di per sè una grande occasione di crescita, prende ancor più senso quando le nostre riflessioni sono condivise con altre persone. 

Lettura e confronto si danno una maggiore forza! 

Ho preso e letto questo libro di Daria Bignardi quasi inconsapevole di quello che avrei trovato. In realtà ero attratta dal suo ultimo libro "Oggi faccio azzurro" ma, come sempre titubante davanti alle ultime uscite, ho pensato di approfondire i temi della scrittrice. Così mi sono imbattuta in una intervista di Daria Bignardi (credo fosse a...

Parlare di questa lettura senza raccontare cosa ha rappresentato e rappresenta per me Ugo Tognazzi è impossibile. Da bimba guardavo la tv insieme ai miei genitori o ai nonni, quando ancora era in bianco e nero. Tognazzi era l'attore che più mi divertiva, che fosse ospite in qualche programma tv serale o che recitasse in uno dei tanti film.

Non si può non riconoscere Paul Auster leggendo queste pagine. E' il primo libro che lo accompagna alla narrativa, che lo introduce nella letteratura americana, ed è scritto nel 1979, pubblicato per la prima volta nel 1982, in Italia esce nel 1992.

Leggere questo libro della Christie è stato un doppio piacere. E' stato interessante sia scoprire come e quando fa il suo ingresso Monsieur Poirot nella letteratura giallista per eccellenza, sia fare questa scoperta insieme ad un gruppo di lettura creato ad hoc. Sicuramente non avrei letto questo libro se non fosse stato per il gruppo di lettura...

Il primo libro che leggo di questa autrice, Anne Fine. E' uscito nel 1998, ma solo di recente l'ho incontrato per caso nel mondo delle recensioni e mi ha incuriosita.

"Non c'è tirannia peggiore di quella esercitata all'ombra della legge e con i colori della giustizia" scriveva Montesquieu, filosofo della politica e del diritto, già trecento anni fa. Termina così questo libro che mi ha fatto fare un escursus nella storia di questi ultimi vent'anni e anche un salto in quelli precedenti.

Ho atteso molto, forse troppo, prima di leggere questo che, per me, è il secondo libro di Cesare Pavese. Ho sempre avuto una specie di timore reverenziale nei suoi confronti; penso di averlo considerato una persona vicina ma, allo stesso tempo, uno scrittore particolare, difficile, inarrivabile. Credo, per questo, di esserci arrivata più...

Appena terminata la lettura di questo libro, ho sentito il bisogno di documentarmi sulla scrittrice e su come è nato il suo libro. E' stato un modo per elaborare la lettura e poter scrivere un mio parere, il più chiaro possibile. So che la scrittrice tiene molto alle recensioni ed al passaparola ed anche io tengo molto, forse lo avrete...

Cerco quindi di rispondere ad una semplice domanda: Perche' questo libro va letto?
Perche' racconta una storia forte che potrebbe capitare a chiunque. Perche' la Varvello la racconta attraverso le reazioni e le sensazioni di tutti i protagonisti, riuscendo a fare empatizzare il lettore con tutti loro.
Ed e' una cosa non e' facile. Sopratutto in una...